OPEN “SALEMME”, ESAME SUPERATO PER DINO E ALBERTONE

Rappresentava una sorte di “prova del nove” questo Open termolese interamente dedicato a Marianna Salemme. Direi che il mio Albertone Mastrangelo l’ha superata a pieni voti e Dino Ruscetti, che è l’equivalente del nostro Gianluca De Lucrezia (entrambi sono Art Director nei rispettivi club) non è stato da meno: ha curato altrettanto egregiamente i contatti con le atlete e avrà fatto senz’altro l’impossibile, per confezionare l’evento in maniera perfetta. Insomma la prima esperienza (di livello) per il neo staff adriatico, non ha deluso le attese ed anche il sito eversivo ha contribuito alla causa: a chi si chiede quale scopo abbia ancora il contenitore (ad oltre quindici anni dalla sua creazione) rispondo che da ogni parte d’Italia giungono puntuali richieste di aiuto per avviare contatti con i circoli molisani. Il sito è ancora più che mai il punto di riferimento per gli appassionati di tennis che si avvicinano ai nostri confini regionali…

Sui campi rossi (anzi direi sul campo verde, visto che la finale s’è giocata sul rettangolo riservato alal scuoal tennis) ha vinto una nostra vecchia conoscenza: Anastasya Grimalska. Di questa bella giocatrice, un sito normale si limiterebbe al curriculum piuttosto ricco e alla solita cronaca. Io posso spingermi fino all’aneddoto: la conobbi che era poco meno di una sedicenne. Arrivò a Campobasso per uno dei nostri 25.000 dollari e decisi, una sera, di riaccompagnarla in albergo vedendola da sola girovagare per una città che non conosceva. Le chiesi stupito come mai non fosse accompagnata. Si stupì lei della domanda e tagliò corto: “sono anni che che giro l’Italia da sola!”. Ora capite bene voi il senso della mia perplessità: vedendo tante giocatrici italiane che quasi alla soglia dei trenta anni, si fanno ancora accompagnare da mamma e papà (!) mi parve quanto meno strano vederne una (appena uscita dalle scuole medie) con un’autonomia da professionista navigata. Sulla soglia dell’Hotel rimasi compiaciuto non solo dall’intraprendenza ma anche dal garbo e dall’educazione che spero non abbia perso ora che è diventata donna e (forse) mamma.

Complimenti allo staff di Termoli ma trovo l’assist per una personalissima considerazione sulla premiazione. Nel servizio che Paolo Sinibaldi ha puntualmente proposto, ho scorto due presenze di rilievo che evidentemente Dino e compagni hanno voluto per la passerella finale. Alla cerimonia di chiusura hanno partecipato Vincenzo D’Angelo e Luciano Ginestra. Sul primo non mi dilungo più di tanto. Per anni ho costruito con lui un rapporto fatto di un sinistro andirivieni di sensazioni opposte: ne ho sempre apprezzato l’intelligenza ma gli ho contestato a più non posso alcune scelte (in percentuale un buon 70%) e tutti i modus operandi. Del mio rapporto conflittuale sapevano poche persone ma quelle poche hanno saputo che ho operato con lealtà. Della presenza del secondo mi rallegro: è chiaro che è venuto (giustamente) a certificare l’indice di gradimento dei molisani nei suoi confronti ora che finalmente i circoli affiliati sono più di trenta, ora che gli appassionati non si contano più (esattamente come i tornei che vengono organizzati di settimana in settimana). Il tennis molisano, insomma, va a gonfie vele ed allora in questo senso, trovo assolutamente opportuna la presenza in regione del Presidente Ginestra che può essere orgoglioso di quanto contribuisce a seminare…

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