OPEN DI TERMOLI, VINCE…PARADISI!

OPEN DI TERMOLI, VINCE…PARADISI!

Gianluca Di Nicola 2-1 (ex 522 ATP) ha messo la ciliegina sulla torta ben fatta da Guido Paradisi. In semifinale aveva liquidato come da pronostico Marco Viola (2-4). Il suo dirimpettaio, invece, Antonio Pepe (2-3) aveva superato a sorpresa Riccardo Ghedin (2-3) che da queste parti s’era fatto già conoscere. Al Patron dell’A.T. Termoli non c’è che da fare mille complimenti per l’impegno e la voglia di rimettersi sempre in discussione. L’organizzazione del torneo, che è adesso fiore all’occhiello dell’intera programmazione estiva regionale, è stata di buon livello, non ha deluso le attese ed ha richiamato ai nastri di partenza un buon numero di giocatori. Nulla da dire neppure sul montepremi riconfermato a 3.000 euro con rimborsi per chi arrivava ai quarti. Come ogni kermesse rodata e ben collaudata, i miglioramenti,  seppur pochi, sono stati visibili all’occhio: dopo ben sei edizioni e tante altre di questo livello, organizzate tra gli anni ’80 e ’90, non ci si poteva aspettare di più. Credo che il fatto di avere, ad ogni edizione, tre quattro giocatori con classifica mondiale addosso e molti altri ritenuti – a ragione – tra i migliori tennisti di zona, rappresenti  il top che un sodalizio possa desiderare di ottenere nel proprio Open. Non sto certo qui a dire che la formula sta diventando stagnante ma augurare a questo club un ulteriore salto di qualità (al netto delle difficoltà che conosciamo) credo possa essere più che legittimo. Al di là di queste considerazioni, l’Open ci ha offerto la possibilità di mettere in movimento i nostri pezzettini migliori (Berzo, Mastrangelo, Di Pietro, Mascilongo, Di Lullo, Ceci, Vecchio, Aufiero e Morrone) il che basta a spiegare, per quanto mi riguarda, i ringraziamenti allo staff giallo-rosso. Il torneo per il resto mi appare sempre con poca personalità ma di questi tempi, va detto, è difficile trovare un solo club (o un solo torneo) che ne abbia. A questo devo aggiungere che continuano a non piacermi designazioni di giudici arbitri e direttori che non sono del posto: sarei lieto un giorno di non dover ringraziare Padovano (a Termoli) come pure vorrei non vedere più Cibelli in vesti ufficiali (a Campobasso). Spero che traguardi di competenze, da qui in avanti, siano molisani e molisani soltanto…con locali, ovvero, che fissano orari e gente del posto a prendere ogni tipo di decisione. Mi è piaciuta l’idea di un semiprofessionista della fotografia a bordo campo (potrei anche provare a togliere il prefisso “semi”). Ci ha regalato immagini bellissime di cui anche il vostro umile cronista ha beneficiato. Dopo la premiazione che ho visto alla Baita evito commenti su quella termolese. Riporto l’unica cosa sensata che ha detto Niro “Non capisco troppo di tennis…”. Paradisi ha superato (credo) il traguardo delle ottanta candeline e la sua esperienza lo ha portato lontanissimo dalle considerazioni che faccio spesso e volentieri…Sono orgoglioso che nella mia San Martino, a margine delle tre edizione perfette, ho premiato con estrema semplicità rinunciando a millantatori, cialtroni e politici…

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